domenica 10 novembre 2013

Andare oltre ora anche nelle riviste americane

Con i titoli:  "Soft Skills and Job Satisfaction. Two Models in Comparison" e  "Job Satisfaction and Organizational Well-being evalued through Expectancies and Perception", "Andare oltre" fa il suo esordio nelle riviste americane, rispettivamente su "Universal Journal of Psychology" e su "Universal Journal of Management", entrambe della Horizon Research Publishing Co., Cal., USA. Per accedere agli abstract e ai contenuti, per il primo articolo digitare nell'ordine:
Archive
Vol 1 No 3,  Oct 2013
Pagg. 103-106
per il secondo articolo digitare nell'ordine:
Archive
Vol 1 No 3,  Dec 2013
Pagg. 138-147.

martedì 22 ottobre 2013

Mio papà e mio zio Michele

In questa settimana di ottobre ricordiamo mio papà, a cinque anni dalla scorparsa, e mio zio Michele, che ci ha lasciati lo scorso anno. Entrambi li sentiamo sempre qui con noi e nel percorso evolutivo di "Andare oltre".

sabato 19 ottobre 2013

Alimentarsi come sviluppo di competenze trasversali

Ieri sera nei pressi di Saluzzo (Cn), a Villa San Vincenzo di Scarnafigi, "Andare oltre" si è misurato sui temi dell'alimentazione. Qui di seguito gli argomenti in dettaglio riferiti al titolo "Alcuni aspetti psicologici del comportamento alimentare":
- Ricerca qualitativa, persuasione e comportamento di consumo alimentare;
- Comportamenti di minoranza e di maggioranza nelle scelte alimentari;
- Alimentazione e sviluppo delle competenze comunicative.




sabato 31 agosto 2013

A mia madre, a 10 anni dalla morte

Il 31 agosto 2003 veniva a mancare mia mamma, prima quindi dell'inizio delle pubblicazioni in questo blog. Nel ricordarla ora, sottolineo il suo costante impegno lavorativo e l'investimento su di me e le mie competenze. Anche lei, quindi, è ora presente in questa avventura di "Andare oltre".

giovedì 25 luglio 2013

L'arte di Francesco Paula Palumbo in Svizzera

A Villa San Quirico a Minusio, nei pressi di Locarno, esposizione relativa all'opera di Francesco Paula Palumbo.



Torinese d’adozione, inizia la sua carriera artistica sotto la sapiente guida del fratello Simone, pittore e scultore diplomato presso l’Accademia Albertina delle Belle Arti, coetaneo e collaboratore agli inizi degli anni Settanta del noto scultore e pittore Umberto Mastroianni.
Per più di mezzo secolo Francesco Paula Palumbo ha lavorato con tenacia ed onestà trasferendo sulla tela le emozioni che solo la natura sa suscitare; così paesaggi, fiori e frutta si offrono agli occhi degli spettatori con dovizia di particolari ed amorevole cura.
Le composizioni di fiori e frutta si presentano ordinate, quasi geometriche con colori calibrati ed intonati, tali da determinare una piacevole sensazione di equilibrio e rigore.
Fantasiose forme dal disegno deciso e sicuro si susseguono creando esuberanti intrecci che riempiono la superficie in tutte le sue parti senza lasciare nessuno spazio libero, così da suggerire un’ispirazione quasi fiabesca nella riproduzione di una realtà immediata e quotidiana.
L’atmosfera dei paesaggi è immobile; distese innevate o verdeggianti si spingono lontano punteggiate da paesi e case; i cieli sono carichi di nuvole, gli animali si raggruppano intorno a figure umane che sembrano custodire segreti. Il tutto è costruito con sapienza e amore per la natura, per la quale l’artista nutre una venerazione particolare. Ma è una natura rivisitata, ricomposta in un ordine geometrico, quasi severamente matematico, che esprime l’essenza intima, quasi religiosa, delle forme.
La tecnica sapiente, il disegno fermo e sicuro sono addolciti da una tavolozza ricca ed equilibrata che anima la composizione con una gamma di colori quasi naif. Una visione del mondo nello stesso tempo razionale e ingenua, equilibrata ed esuberante, che costituisce la cifra stilistica di questo autore.
Stile assolutamente personale che non deriva da scuole, o meglio, le attraversa e rivisita tutte, per giungere ad una fase finale sua propria. Un itinerario tormentato, che è valso a Francesco Paula Palumbo molti riconoscimenti di critica e di pubblico.

Per altre informazioni sull’artista e sull’opera pittorica, si rimanda al sito internet: www.artecity.it. Inoltre, i tre volumi di "Andare oltre" e altre 5 pubblicazioni riportano in copertina foto di quadri dell'artista.

venerdì 14 giugno 2013

Straordinario successo di Andare oltre anche nella valutazione dello stress lavoro correlato


Fin dalla sua uscita, il mio libro "La valutazione dello stress lavoro correlato" ha suscitato notevole attenzione per l'originalità e la qualità della trattazione del tema riportato nel titolo. La valutazione effettuata di recente presso il Comune di San Giuliano Milanese, sviluppatasi attraverso sei incontri formativi di quattro ore ciascuno, merita una considerazione particolare per il successo che ha ottenuto, soprattutto perché s'inquadra nell'ambito della valutazione delle competenze trasversali di cui "Andare oltre" è portatore ormai da lungo tempo in Italia e all'Estero. Dell'iniziativa presso San Giuliano Milanese ringrazio la Responsabile della Sicurezza Rossella Filiberti, per la perfetta organizzazione, la passione e l'impegno profusi che hanno condotto alla partecipazione circa cento persone, a cui va il mio ulteriore ringraziamento.

lunedì 20 maggio 2013

Wroclaw: successo significativo di Andare oltre!


A Wroclaw "Andare oltre" supera brillantemente la prima prova in lingua inglese. I contenuti delle conferenze e i questionari utilizzati per le esercitazioni sono stati largamente compresi e accettati favorevolmente, aprendo ampi spazi a collaborazioni future. Ringrazio per l'ospitalità, la partecipazione e la perfetta organizzazione tutto il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Wroclaw. Un ringraziamento speciale va al mio amico e collaboratore Marco Bove, per il prezioso aiuto e la simpatica compagnia. Questa esperienza a Wroclaw è una svolta significativa nella storia di “Andare oltre”, così come lascia una traccia indelebile nella mia vita.


giovedì 9 maggio 2013

Andare oltre in Polonia: a Wroclaw!


Dal 13 al 16 maggio prossimi presenterò i temi principali di "Andare oltre" in due conferenze e tre lezioni con gli studenti di Psicologia, i PhD students e lo staff del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Wroclaw (Breslavia) in Polonia. Ringrazio fin d'ora per l'organizzazione la Coordinatrice Erasmus, la Dr. Dorota Kanafa-Chmielewska. Un confronto estero di "Andare oltre" ancora più impegnativo dei precedenti  e sempre più stimolante!



mercoledì 1 maggio 2013

Benessere e Sviluppo delle Competenze Trasversali di nuovo all'attenzione della Svizzera

La Rivista "il Dialogo", bimestrale d'informazione e di opinione delle ACLI Svizzere, nel numero di aprile 2013, pubblica un mio articolo dal titolo: Benessere individuale, organizzativo e sociale attraverso lo sviluppo delle competenze trasversali".

Di fronte alla globalizzazione, alla concorrenza e  all’incertezza completamente diffuse, è sempre più importante puntare alla consapevolezza e all’equilibrio dei singoli individui, affinché sappiano affrontare l’instabilità e sviluppino in positivo il loro contribuito ai gruppi, alle organizzazioni e al sociale in generale. “Flessibilità” e “specializzazione” sono due delle parole d’ordine  dell’odierno contesto economico. Affinché non risultino due richieste in contrasto tra loro, occorre fornire ai lavoratori una solida preparazione sulle competenze trasversali, intesa come monitoraggio continuo delle proprie competenze, che permetta di comprendere meglio la direzione da intraprendere, superando la tendenza all’arroccamento “iperspecialistico”.

sabato 20 aprile 2013

L'Italia spiegata attraverso il Modello delle Culture Organizzative

Da tempo in "Andare oltre" utilizzo il Modello delle Culture Organizzative di Bellotto e Trentini (1989): esso mantiene e amplifica il suo grande valore esplicativo e predittivo della situazione sociale, politica ed economica italiana; in tal senso, questo Modello evidenzia sempre di più la sua valenza trasversale e la capacità di "volare alto", intepretando mirabilmente micro e macro fenomeni che accadono in Italia.
Come è noto agli addetti ai lavori, il Modello prevede nell'ordine le Culture:

1) Normativo-Burocratica, basata sull'esaltazione delle norme, delle regole e della procedura;
2) Tecnocratico-Paterna, che pone l'accento sullo sviluppo tecnologico e il miglioramento delle competenze;
3) Permissivo-Individualistica, centrata sul laissez faire, sui diritti e le garanzie di ognuno;
4) Familistico-Materna, che sottolinea i buoni rapporti, la fedeltà e l'appartenenza.

I rischi di una debordante presenza di ciascuna Cultura sono rispettivamente:

1) Rigidità paralizzante e paradossale per eccesso di norme, regole e procedure;
2) Marcata considerazione dell'ambito tecnologico come spazio principale di risoluzione dei problemi;
3) Difesa ad oltranza dei propri ambiti, a salvaguardia della "non interferenza reciproca";
4) Cooptazione e fedeltà quali elementi determinanti e dimensione affettiva confusa con quella lavorativa.

Inoltre,  la preponderante presenza di una Cultura può condurre alla forte reazione di quella opposta collocata sulla diagonale del modello: Normativo-Brurocratica e Familistico-Materna su di una diagonale, Tecnocratico-Paterna e Permissivo-Individualistica sull'altra diagonale. Ciò è reso bene da frasi tipiche che caratterizzano queste reazioni all'eccessiva presenza della Cultura contraria. Nel caso di troppa Cultura Familistico-Materna, la reazione Normativo-Burocratica si esplicita per esempio: "Occorrono regole sempre più rigide"; nel caso opposto: "Tanto la risolvo tra amici". Nell'eventualità di eccessiva Cultura Tecnocratico-Paterna, la reazione Permissivo-Individualistica è del tipo: "Tanto c'è sempre uno che paga per tutti, basta che non sia io"; nel caso contrario: "Occorre qualcuno competente che sistemi tutto ed eviti il proliferare degli orticelli personali". In quest'ultimo caso il rischio che si corre è il governo della tecnocrazia, di "chi sa" rispetto a "chi non sa", con modalità “iperspecialistiche” e progressiva perdita del valore della “trasversalità”; tipiche sono affermazioni : "Io conosco la situazione e garantisco su come risolvere i problemi". Occorre ancora ricordare che le culture sono interiorizzate e possono spiegare automatismi comportamentali in apparenza poco funzionali, contraddittori e persino paradossali.
Oggi in Italia la situazione sembra prospettare un bilanciamento di tutte le condizioni culturali che provoca la paralisi dell’azione organizzativa: ad una storica prevalenza degli "orticelli-familistici", si contrappone l'aumento del peso "tecno-burocratico".

mercoledì 27 marzo 2013

Andare oltre per il sindacato

Segnalo qui di seguito i titoli delle notizie riportate rispettivamente da:


- ANSA Piemonte del 25-3-2013

"Psicologo per operatori sportelli Cgil

A Torino progetto sperimentale uffici vertenze e patronato";


- La Stampa del 26-3-2013

- La Repubblica del 26-3-2013





sabato 9 febbraio 2013

Andare oltre per gli educatori

Ancora una volta ricevo e pubblico con piacere quanto segue.

L’esame di Psicologia dell’Educazione è stato molto interessante. Non lo dico per enfatizzare, tanto l’esame l’ho già sostenuto. E’ stato utile a livello personale. Lavoro a Parma per la Coop. Eidé (esperienze innovative di educazione) da 5 anni (ne ho 24) e sento un grande bisogno di formazione, non solo nozionistica ma a livello personale. La Cooperativa è l'Ente gestore di un progetto di titolarità della diocesi che si chiama “progetto oratori”, cofinanziato da Fondazione Cariparma, Diocesi, Provincia di Parma e singole parrocchie. Le parrocchie che vogliono aderire al progetto stipulano una convenzione con la Cooperativa che fornisce gli educatori. Il nostro ruolo è quello di coordinatori e animatori di oratorio. Io lavoro per 2 parrocchie in Provincia. Inoltre la Cooperativa ha vari servizi nelle scuole dell’infanzia e primarie; gestisce anche il CAG Esprit e il Centro Interculturale di Samarcanda. Al mattino ho alcune ore in una scuola dell’infanzia.

Credo che nella formazione una persona non raggiunga mai una vetta, può sì migliorarsi, ma mai arrivare definitivamente. I suoi libri credo aiutino a questo: migliorarsi e capire l’importanza della formazione personale e professionale, oltre a contenere una grande quantità di nozioni elaborate con un gran lavoro di sintesi. Ho partecipato l’anno scorso alla prima lezione del suo Corso, cosa che in genere come metodo faccio per farmi un’idea, ma poi per ragioni di lavoro non ho mai frequentato. Apprezzo il suo stile. Credo sia formativo più delle classiche lezioni frontali.
“Andare oltre”: condivido appieno. Vivo professionalmente con colleghi che non vogliono proprio "andare oltre", indisponibili a relazionarsi: è drammatico! Persone adulte senza coraggio che non hanno capito bene cosa vuol dire fare educazione. Allo stesso tempo ho anche colleghi e persone di riferimento salde, con cuore, mani e testa grandi e che non si stancano facilmente. Io sono con loro.
L’altra sera una mia collega durante una riunione, parlando di un caso difficile, ha proprio detto: “IO NON VOGLIO ANDARE OLTRE CON QUESTE PERSONE, IL MIO LAVORO L’HO GIA’ FATTO…”

Emanuele Berti

venerdì 25 gennaio 2013

Il conformista

Ricevo e pubblico volentieri quanto segue.

Sono Michele Tanzi, un ragazzo che era al corso di formazione di ieri e che ha
tenuto presso la sede del Cisita.
Volevo ringraziarla e farle i complimenti per il modo con cui ha trattato un
argomento a mio avviso di difficile comprensione e molto vasto, riuscendo
comunque a mantenere alto il livello di attenzione e curiosità fino al termine
della lezione.
Premetto che non sono laureato e tanto meno ho svolto studi riguardanti la
psicologia (in quanto sono diplomato in chimica), però mi appassiona molto
cercare di capire meglio i comportamenti e il modo di relazionarsi delle
persone.
Ad inizio corso ha usato spesso il termine "conformismo" e mi è venuta alla
mente una canzone di Giorgio Gaber risentita qualche sera prima alla
televisione il cui titolo è proprio "il conformista".
Una strofa che a mio avviso fotografa pienamente la nostra società (nonostante
la canzone penso sia stata scritta più di vent'anni fa) è questa:
"..... Il conformista
non ha capito bene che rimbalza meglio di un pallone ...
il conformista aerostato evoluto che è gonfiato dall'informazione ...
è il risultato di una specie che vola sempre a bassa quota in superficie ...
poi sfiora il mondo con un dito e si sente realizzato,
vive e questo già gli basta ...
e devo dire che oramai somiglia molto a tutti noi ...
il conformista ..."

Se mi pare di aver capito bene quello che ieri ci ha indicato durante il corso
questo soggetto descritto nella canzone si colloca nella classe dei 10/90!!
E quello che mi spaventa purtroppo è che per "sopravvivere" saremo sempre più
costretti ad uniformarci e accettare questa condizione, anche se io rimango
ottimista e cercherò di far di tutto per non farmi condizionare dalla massa, e
questo anche grazie ai preziosi spunti e alle interessantissime riflessioni che
sono emerse durante il corso di ieri!
Nella speranza di assistere ad altri suoi corsi di formazione la ringrazio e
le auguro una buona giornata!